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Un archivio per la musica del Novecento
Maddalena Novati ed Emilio Sala ci spiegano il lavoro che sta a monte di ritrovamenti di musica del '900 "nascosta" in archivi privati.
Quando e dove
Data e ora
lun 7 mar 2022 18:00 - 19:00 CET
Località
Sala Napoleonica - Università degli Studi di Milano 12 Via Sant'Antonio 20122 Milano Italy
Informazioni sull'evento
Green pass rafforzato (salvo esenti come da normativa vigente) e mascherina FFP2 obbligatori.
Partecipano
Maddalena Novati, Presidente Associazione NoMus – Milano
Emilio Sala, Musicologo, Docente Dipartimento Beni Culturali e Ambientali, Università degli Studi di Milano
A partire dalla Stagione concertistica 2021-22 l’Orchestra UniMi ha avviato una collaborazione con l’Associazione NoMus - Milano con l’intento di far conoscere e valorizzare il repertorio novecentesco italiano per orchestra di raro ascolto.
Non tutto quanto è stato composto in passato è conosciuto, catalogato, edito o reso disponibile per gli esecutori e il lavoro della musicologia prosegue incessante in biblioteche e archivi pubblici e privati di tutto il mondo. L’Orchestra UniMi ha inserito nella Stagione concertistica 2021-22, proprio grazie alla collaborazione con l'Associazione NoMus, due brani di importanti musicisti del Novecento musicale italiano, Luciano Chailly e Bruno Maderna: questi brani per decenni non erano più stati eseguiti perché “nascosti" in archivi privati e quello di Maderna ha anche visto con l’Orchestra UniMi la prima esecuzione italiana.
Maddalena Novati ed Emilio Sala ci spiegheranno il lavoro che sta a monte di ritrovamenti di questo tipo, come è organizzata l’attività dell’Associazione e la sua rilevanza culturale nell’ambito di un più ampio contesto di ricerca e studi archivistici e musicologici.
L’Associazione NoMus è un centro di studio e ricerca che raccoglie, conserva, tutela e promuove la conoscenza della musica del Novecento e contemporanea. Ad oggi ha raccolto e catalogato 55 fondi tra cui quelli dei musicisti Bruno Bettinelli, Sylvano Bussotti, Vittorio Fellegara, Daniele Lombardi, Angelo Paccagnini, Flavio Testi, dei musicologi Lorenzo Arruga e Anna Maria Morazzoni, oltre a fondi di iniziative musicali quali l’Autunno Musicale di Como e l’Angelicum dei Frati Minori della Chiesa di Sant’Angelo. L’Associazione NoMus realizza anche una stagione concertistica da camera presso il Museo del Novecento e regolarmente pubblica volumi monografici: i più recenti sono dedicati a Riccardo Malipiero e Luciano Chailly.
L’attività dell’Associazione NoMus è sostenuta dal MIC Soprintendenza dei Beni archivistici e bibliografici della Lombardia che ne ha riconosciuto l’importanza storico musicale affermando che “l’esplorazione e lo studio stratigrafico dei fondi che compongono l’Archivio di NoMus consentono di individuare le fitte trame disegnate dalle relazioni fra i numerosi protagonisti della storia musicale italiana del Novecento”.
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Info sull'organizzatore
Fondata nel 2000, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano (Orchestra UniMi) si è negli anni distinta sia per la peculiarità del suo progetto nella realtà universitaria italiana sia per l’attività di divulgazione in quella musicale cittadina.
Il lavoro artistico, che sino alla Stagione concertistica 2020-21 si è svolto sotto la direzione musicale di Alessandro Crudele, ha negli anni riservato, oltre che al repertorio sinfonico classico, una particolare attenzione alla musica contemporanea: l’Orchestra ha ospitato nella programmazione, tra gli altri, solisti del calibro di John Axelrod, Paul Badura-Skoda, Kolja Blacher, Mario Brunello, Enrico Dindo, Ingrid Fliter, Viviane Hagner, Karl Leister, Gerhard Oppitz, Fazil Say, Alessandro Taverna, Milan Turkovic e Lilya Zilberstein, avendo anche la possibilità di esibirsi in sale di prestigio come la Tonhalle di Zurigo, il Gewandhaus di Lipsia e il Teatro Olimpico di Vicenza.
Inoltre l’Orchestra da anni viene invitata a prendere parte al Festival MITO SettembreMusica.
A partire dalla Stagione concertistica 2021-22, la gestione dell’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano è passata nelle mani della Fondazione UniMi che, in sinergia con la nuova Direzione Innovazione e Trasferimento delle Conoscenze dell’Ateneo, intende dare all’attività della compagine, anche dopo il momento critico della pandemia, un nuovo slancio sia mettendo a disposizione un palcoscenico per promuovere giovani musicisti meritevoli, sia favorendo un confronto generazionale tra musicisti.