OLTRESUONO con Carlo Dardanello

La lingua ancestrale e l'incipit oscuro

Cosa succede quando la parola più antica incontra il suono più sperimentale? Per Carlo Dardanello, scrivere in lingua piemontese non è un esercizio di nostalgia, ma un "baluardo" contro l'inflazione del linguaggio contemporaneo. È un limite che si fa risorsa, un’immersione nelle metafore concrete di una civiltà che resiste attraverso l'immaginazione.

In questo incontro, Dardanello ci guida OLTRE il significato letterale della poesia, esplorando il confine dove il verso diventa "voce-suono-canto". Attingendo alla lezione della musica concreta, l’autore accompagna la parola a improvvisazioni sonore che non vogliono decorare, ma enfatizzare l'implicito, l'ineffabile, quel "non so che" di inafferrabile che costituisce l'essenza di ogni cosa.

La poesia di Dardanello nasce così da un'intonazione oscura, un vuoto che si riempie di suoni autografi e viscerali, dimostrando che la cosa più importante del mondo è spesso proprio quella che non si può dire, ma che si può, finalmente, ascoltare.

modera Claudio Petronella