IA, Intelligenza accessibile

L'accessibilità digitale non è solamente una questione tecnologica, ma di consapevolezza. Gli sviluppatori hanno a disposizione tutta la tecnologia necessaria per l’accessibilità e grazie all’intelligenza artificiale possono fare di meglio e di più. Infatti, se integrata nella fase progettuale, l’IA semplifica e potenzia le modalità già usate per rendere accessibili i contenuti digitali. Scopriremo come nel corso dell'incontro "IA, INTELLIGENZA ACCESSIBILE. Come usare l'intelligenza artificiale generativa per rendere più accessibile il digitale.".

Anche in questo caso l’intelligenza artificiale ci mette davanti all’opportunità di (ri)definire chi siamo e cosa vogliamo essere e ci consente di scegliere se vogliamo ambienti digitali che si adattano alle persone o persone che devono adattarsi agli ambienti digitali, a prescindere dalle loro difficoltà sensoriali o cognitive.

L’inclusione non è un optional: è un diritto. L’accessibilità non è un plugin, un componente software aggiuntivo che si integra in un programma principale per estenderne le funzionalità, è una forma di giustizia, che consente davvero di non lasciare indietro nessuno. Investire nell’accessibilità significa investire nel futuro di tutte le persone, perché un sito o un app accessibile sono più usabili e fruibili da parte di tutti. Ciò che è buono è anche utile. Il 9 gennaio diremo ancora una volta come e perché.

Partecipano:

Roberto Scano, AccessibleEU national expert

Alessandra Santacroce, presidente Fondazione IBM Italia

Sauro Cesaretti, fondatore Accessibility Days

Nicola Gencarelli, responsabile ricerca Fondazione ASPHI

Cristina Mussinelli, segretario generale Fondazione LIA

Ernesto Belisario, avvocato, senior partner studio E-lex

Fabrizio Caccavello, Accessibility Expert, coordinatore webaccessibile.org per IWA Italy

Sonia Montegiove, giornalista e informatica

Mario Nobile, Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale

Conduce i lavori:

Antonio Palmieri,presidente Fondazione Pensiero Solido