Corpi, reti, lavori: un pomeriggio di connessioni transfemministe

Corpi, reti, lavori: un pomeriggio di connessioni transfemministe

Viviamo in un tempo in cui il lavoro invade la vita, le emozioni diventano competenze, la precarietà si fa forma di esistenza.

Insieme vogliamo ribaltare questa solitudine strutturale: trasformarla in connessione, scambio e possibilità di resistenza collettiva.

Quando parliamo di biolavoro in una prospettiva femminista, ci riferiamo a tutto quel lavoro che passa attraverso il corpo, le emozioni, la cura e la capacità di relazione: dimensioni che il sistema economico sfrutta senza riconoscerle pienamente. È il lavoro che facciamo quando ascoltiamo, accogliamo, accompagniamo, generiamo spazi sicuri, reggiamo conflitti, sosteniamo comunità. Un lavoro spesso femminilizzato, precarizzato e dato per scontato, perché legato alla vita e non immediatamente monetizzabile.

Ripensare il biolavoro significa mettere al centro ciò che tiene insieme le nostre reti – desideri, fragilità, energie, limiti – e riconoscere che questo tipo di lavoro ha un valore politico oltre che materiale. Significa chiederci come possiamo proteggerlo, redistribuirlo e trasformarlo in una risorsa condivisa invece che in un peso individuale. In questo senso, il biolavoro diventa un terreno da cui immaginare nuove forme di solidarietà, sostegno reciproco e resistenza transfemminista.

✨ Divideremo il pomeriggio in due momenti:

1️⃣ Speed-networking transfemminista

Un modo rapido, leggero e orizzontale per dare corpo al Database transfemminista e conoscere le/i professionist* che hanno aderito all’iniziativa e a chiunque abbia voglia di condividersi.

2️⃣ Laboratoria collettiva per ripensare al lavoro/ isolavoro e biocapitale

In maniera collettiva e informale costruiremo una mappa del lavoro precario per discutere insieme strategie, desideri e possibilità di supporto.

Fuori Binaria non dispone di un bar, perciò se vuoi puoi portare con te ciò che desideri.