Quinta lezione della nuova stagione di BREVISSIME. Lezioni di storia delle arti intitolata PARADISO IN TERRA e che si terrà fino al 30 maggio all'Archivio Gucci di Firenze.
Coltivare suoli urbani. Sul progetto contemporaneo di giardini, paesaggi, spazi aperti
dell'architetto paesaggista Anna Lambertini.
“Il vero giardiniere è un uomo che coltiva il terreno”, scriveva Karel Čapek nella sua divertente e colta raccolta di scritti dedicati ai lavori in giardino, pubblicata nel 1929. Materia prima essenziale alla base delle pratiche di giardinaggio e orticoltura, il terreno o, se si preferisce, il suolo, ossia lo “strato superiore della crosta terrestre”, è per tradizione disciplinare al centro del lavoro e dell’attenzione progettuale del paesaggista, qualunque sia la categoria d’intervento con cui viene chiamato a confrontarsi. Contaminati, impermeabilizzati, perforati, attraversati anche in profondità da reti infrastrutturali, i suoli urbani rappresentano in particolare, nella dimensione attuale, un campo fertile di ricerca, di innovazione e di sperimentazione per l’architettura del paesaggio e del giardino.
Nuove specie di spazi aperti si propagano nelle città, invitando a coltivare nuove etiche ed estetiche dei paesaggi ordinari, a nutrire nuove interpretazioni di natura. E della metafora edenica.