Visita libera al Museo del Burattino

Visita libera al Museo del Burattino

Il Museo del Burattino di Bergamo è aperto al pubblico a ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

Di Fondazione Ravasio - Museo del Burattino

Data e ora

sab, 24 ott 2020 11:30 - 12:30 CEST

Località

Museo del Burattino

8 Via Torquato Tasso 24121 Bergamo Italy

Informazioni sull'evento

Prenotare è semplice

  1. Seleziona il numero di visitatori, la data e l'orario di visita.
  2. Conferma i tuoi dati.
  3. Presentati all'ingresso del Museo qualche minuto prima dell'orario indicato nella tua prenotazione.

Siamo aperti:

  • Dal Martedì al Venerdì 15.00-18.00
  • Sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00

Gli ingressi contingentati permettono a tutti i nostri ospiti una visita in tranquillità e sicurezza, a misura di famiglia.

Anche se la mascherina non è più obbligatoria, il suo uso negli spazi del Museo è raccomandato.

Il Museo del Burattino

All’ultimo piano del palazzo della Provincia di Bergamo, in via Tasso, nasce il Museo del Burattino di Bergamo. La Fondazione Ravasio, con il sostegno della Provincia, espone alcuni tra i pezzi più significativi di collezioni private di Bergamo e provincia, restituendo al pubblico un inedito sguardo sull’identità e sulla tradizione bergamasca.

Il mondo del teatro ci invita sempre a inseguire i sogni con la fiducia dei bambini. Forse è anche per questo che la Fondazione Benedetto Ravasio, dopo venticinque anni di attività, continua a coltivare grandi sogni. Sogni come il Museo del Burattino: un’autentica “folle impresa”, condivisa con persone e istituzioni che da sempre sono vicine alla Fondazione e ne condividono le finalità.

Il museo nasce dall’urgenza, sempre più sentita in questi ultimi decenni, di preservare dall’oblio un patrimonio che ha necessità di essere non soltanto conservato, ma anche indagato, valorizzato e rinnovato nelle potenzialità creative e artistiche. In questi anni la Fondazione si è impegnata in un capillare lavoro di ricerca che ha portato all’individuazione delle più significative collezioni private di burattini bergamaschi presenti in città e in provincia. La condivisione della necessità e del desiderio di ridare visibilità a un mondo considerato “teatro minore” ha condotto naturalmente a immaginare un luogo, pubblico e centrale nella città, in cui tutti possano ammirare i burattini della tradizione bergamasca.

Accanto al Fondo Ravasio, sono esposti pezzi di alcune tra le collezioni private più significative di Bergamo: le famiglie Angelini, Cortesi, Losa, Milesi, Scuri. Si tratta di circa 120 teste di legno che rappresentano un inestimabile patrimonio, materiale e immateriale, geneticamente legato all’identità bergamasca e lombarda.

Nume tutelare del Museo è Benedetto Ravasio, burattinaio bergamasco che, insieme alla moglie Giuseppina Cazzaniga, ha saputo diffondere la tradizione bergamasca in tutta Italia, riuscendo nella difficile impresa di traghettare Gioppino e gli altri personaggi in baracca, in tempi in cui l’attenzione del pubblico era totalmente assorbita dal mezzo televisivo.

La progettazione scientifica e la realizzazione del percorso di visita è a cura di Chiara Bettinelli, progettista culturale ed esperta di teatro popolare, unitamente a Diego Bonifaccio, architetto e scenografo, e a Sergio Ravasio e Luca Loglio, rispettivamente presidente e direttore artistico della Fondazione Ravasio. Il logo e il progetto grafico dell'allestimento è dello studio &1 lab di Bergamo.

L’allestimento museale segue un preciso progetto condiviso tra Fondazione Ravasio e il Comitato scientifico presieduto dalla prof.ssa Anna Maria Testaverde dell’Università di Bergamo e composto dal prof. Luigi Allegri dell’Università di Parma, tra i massimi studiosi di teatro di figura; Remo Melloni, docente di Teatro Popolare alle Scuole Civiche di Milano; Alfonso Cipolla, Istituto Beni Marionettistici di Torino; Luì Angelini, performer di teatro d’oggetti e Daniele Cortesi, burattinaio.

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