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Cecchi Point - Casa Del Quartiere di Aurora 17 Via Antonio Cecchi 10152 Torino Italy
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Come succede negli incontri magici, i due attori vanno a sbattere ancora bambini nelle parole di Tenco e di Pavese (pensa la sfiga). Da quel momento il corso delle loro vite prenderà inquietanti forme pavesiane e tenchiane. Ma il fatto è che Tenco e Pavese parlano, attraverso un disarmante autobiografismo, il linguaggio dell’universale.
Orlando Manfredi e Luca Occelli danno vita alla storia di un Epigono - chiamato il Nostro - che cerca con esiti tragicomici di replicare le grandezze e i fallimenti, l’arte e la vita dei due idoli piemontesi.
Il recital concerto è una creazione originale: le scene si intrecciano attraverso il racconto, il canto, la musica, la poesia, in una fitta alternanza di serrati dialoghi, partiture verbali, monologhi intimisti, canzoni e narrazioni teatrali, all’insegna di una leggerezza e di una originalità di lettura, che rimettono al centro la vitalità di due traiettorie artistiche e umane tra le più incisive del Novecento.
Oltre ad appassionarsi, a commuoversi e a ridere della vicenda del “Nostro”, il pubblico scopre che Tenco e Pavese hanno davvero molto in comune. Pensiamo alla semplicità della loro voce poetica, alla parola scabra, diretta, coraggiosamente semplice ma mai banale. Pensiamo all’attitudine esistenzialista della loro indagine.
Pensiamo al difficile impegno nel mondo e, infine, alla considerazione postuma davvero popolare della loro opera e della loro figura: sono lo scrittore e il cantautore di tutti e di un tempo che fu.
drammaturgia e musiche originali Orlando Manfredi
di e con Luca Occelli e Orlando Manfredi
disegno luci Nicola Rosboch
installazione scenica Ivan Tozzoli
consulenza artistica Mauro Piombo
produzione Santibriganti Teatro
Hanno scritto:
“In effetti, il lavoro è lieve e affettuoso. E il “posto per volare” altro non è che il luogo che quei due, Tenco e Pavese, ma anche Manfredi e Occelli, formano stando insieme, scrivendo e suonando, recitando e cantando, cercando la complicità del pubblico [...]. E per un’ora almeno il tempo lo tengono lì con te, gli danno la forma di diventare piacere”.
Gian Luca Favetto - Repubblica.it
“Per un’ora il tempo sembra fermarsi, sul palco ci sono solo due uomini, due sedie, una chitarra, un impermeabile,(....) una valigia piena di ricordi che si incastrano l’un l’altro formando un puzzle vincente che, con originalità, mette a fuoco due delle personalità più incisive del secolo scorso (.....) lasciando alla capacità dei due attori la realizzazione del connubio perfetto.
Carola Marsotto – La Nuova Periferia