TTFF - Brevi storie di genere
Informazioni sull'evento
Informazioni sull'evento
Si chiama "Brevi storie di genere", la prima sessione di proiezioni di sabato 10 ottobre, in programma al cinema Lumière nell'ambito del Terra di tutti Film Festival, la rassegna di cinema sociale che nasce a Bologna nel 2007 da COSPE e WeWorld.
Quattro corti e un dibattito per parlare di donne. Le registe Emanuela Zuccalà e Giulia Giapponesi presentano i loro lavori – rispettivamente “La scuola nella foresta” e “Il Fagotto”. Con un approfondimento insieme a Elena Caneva del Centro Studi WeWorld.
Screening off
- PandemicA è un racconto corale per immagini con l'obiettivo di narrare attraverso delle foto-ritratto cosa ha comportato l'emergenza covid-19 per le nostre esistenze di donne, compagne, sorelle, lavoratrici, madri.
L'avvento del virus Covid 19 e le misure attuate per contenerlo hanno rimarcato le disuguaglianze di genere insite all'interno delle nostre società: che sia nella normalità del quotidiano o nell'emergenza le donne vivono da sempre la doppia difficoltà di dover conciliare la cura della collettività con quella delle proprie vite private.
Cosa ha comportato questo tempo per le nostre esistenze di donne, compagne, sorelle, lavoratrici, madri? Quali meccanismi ha fatto affiorare?
PandemicA è una narrazione attraverso delle foto-ritratto, accompagnate da un breve racconto di ognuna sul periodo che stiamo vivendo. Lo scopo è creare un collage di ritratti iconici che squarcino il velo di silenzio, invisibilità e subalternità che ancora una volta la storia ci propone, per far sentire invece la potenza della nostra voce attraverso la fisicità, lo sguardo e il nostro peculiare linguaggio.
Se dovessimo usare la metafora della guerra, largamente abusata in questo periodo, dovremmo allora focalizzarci sulla capacità di ricostruzione che da sempre caratterizza il genere femminile, grazie alla possibilità di ripensare il mondo a partire da una prospettiva rispettosa della vita in ogni sua forma e che la storia ha sempre subordinato. Anche oggi siamo qua a rivendicare la partecipazione attiva a una nuova organizzazione sociale, libera dalle disuguaglianze, che fanno di questo mondo un territorio invivibile. Siamo certe che un vero cambiamento non possa avvenire finché tutte e tutti non sentiamo che il modello patriarcale è un'offesa per l'intero genere umano e il presupposto per un'idea del mondo malsana e vorace, diffusa purtroppo anch'essa in forma pandemica.
Il progetto è nato dalla collaborazione fra Giuditta Pellegrini e la Casa delle Donne di Terni.
Proiezioni
- Extra Safe, di Nouran Sherif, Egitto, 2019, 9’
Noha, 28 anni, va in farmacia per comprare un preservativo; la situazione è tesa per la reazione dei presenti e a complicare le cose è l’arrivo di sua madre, che capovolge l'intera situazione. Noha si ritrova così alle prese con una serie di eventi indesiderati.
- The Bush School (La scuola nella foresta), di Emanuela Zuccalà, Italia, 2020, 23’
Mentre molti Paesi africani hanno vietato la mutilazione genitale femminile, in Liberia questa pratica è ancora diffusa, tanto da rappresentare l'iniziazione alla società segreta femminile “Sande”. Considerata custode della tradizione e della cultura degli antenati, la società segreta è intoccabile. Nelle sue "bush schools", il cui rito di accesso è il taglio del clitoride, le ragazze passano un periodo che va da pochi mesi fino a tre anni, per imparare il rispetto degli anziani, i loro doveri di future mogli e madri, le danze e i canti, rimanendo totalmente analfabete. Finora, l'enorme influenza politica di Sande ha impedito al Parlamento di emanare una legge che criminalizzi le mutilazioni genitali femminili, ricevendo invece regolari finanziamenti dal Ministero dell’Interno. Dando voce a tre attiviste liberiane per i diritti delle donne, questo film si unisce alla loro dolorosa e appassionata denuncia. Con l'obiettivo di suscitare uno sdegno internazionale che riesca a porre fine a questa crudele tradizione.
- Il fagotto, di Giulia Giapponesi, Italia, 2019, 15’
La denatalità sta causando la sparizione di un paese e il Governo mette in atto politiche di pressione, non solo psicologiche sulle donne, chiamate ogni anno in un ufficio statale a spiegare il motivo della loro mancata maternità. In un mondo fuori dal tempo, che sinistramente somiglia sempre più al nostro presente, due donne sono ai due poli opposti del loro periodo di fertilità. Bianca ha 18 anni e suona il fagotto, Vittoria ne ha 47 e le resta solo un anno prima che il suo badge scada. Il loro incontro le obbliga a dover decidere in un istante la direzione del loro futuro: qualunque scelta cambierà il destino delle loro vite.
La quattordicesima edizione del Terra di Tutti Film Festival si tiene dal 6 all'11 ottobre a Bologna, con 30 film da 22 paesi, oltre 10 eventi off, riflessioni e dibattiti su diritti umani, lotte ambientali, conflitti, migrazioni.