Presentazione libro "È gradita la camicia nera" (Paolo Berizzi)
Data e ora
Località
Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia
Via Duca d'Aosta
34077 Ronchi dei Legionari
Italy
Presentazione dell'ultimo libro di Paolo Berizzi (Giornalista, inviato di Repubblica)
Informazioni sull'evento
È gradita la camicia nera (Rizzoli, 2021)
Nel cuore del ricco Nordest, Verona è il laboratorio italiano dell’estrema destra di potere. Qui ex skinhead e animatori di festival nazirock, capi ultrà che allo stadio inneggiano a Hitler ed esaltano “una squadra a forma di svastica”, tradizionalisti cattolici nemici giurati dell’illuminismo, dello Stato unitario e del “dilagante progressismo ecclesiale”, avvocati dal saluto romano fin troppo facile, promotori di cene e gite in cui “è gradita la camicia nera” entrano in consiglio comunale nella lista del sindaco, organizzano manifestazioni finanziate dal Comune, diventano presidenti di società partecipate o della commissione sicurezza. In questo libro, Paolo Berizzi racconta le vicende e le contraddizioni di una città unica.
Riavvolge il filo che risale non solo ai tempi della repubblica di Salò, di cui Verona fu una delle capitali, ma addirittura agli albori del movimento fascista, visto che quello di Verona fu, nel 1919, il “fascio terzogenito”, nato appena due giorni dopo la fondazione dei Fasci di combattimento in piazza San Sepolcro a Milano. Mostra il fertile terreno di coltura che ha alimentato l’eversione nera, da Ordine Nuovo alla Rosa dei venti al Fronte Nazionale di Franco Freda, o i deliri dei due serial killer che, firmandosi Ludwig, intendevano ripulire il mondo dalla “feccia morale e sociale”, sterminando prostitute, omosessuali, senzatetto, tossicodipendenti, presunti viziosi, preti scomodi. Fotografa un presente in cui la destra radicale monopolizza il tifo calcistico, le proteste ai tempi della pandemia, eventi come il Congresso mondiale delle famiglie. Verona è oggi l’immagine di un possibile futuro per l’Italia e per l’Europa, e questo libro è un invito a non distogliere lo sguardo.
Paolo Berizzi
Inviato di Repubblica, dove lavora dal 2000 e firma la rubrica quotidiana Pietre. Ha subito atti intimidatori a causa della sua attività giornalistica sull’estrema destra italiana. Da febbraio 2019 vive sotto scorta, unico cronista europeo sottoposto a protezione per minacce neofasciste e neonaziste. Tra i suoi ultimi libri: NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista (Baldini+Castoldi 2018) e L’educazione di un fascista (Feltrinelli, 2020).
Photo Credit: Jordi Borras
Conversa con l'autore: Omar Monestier
Nato a Belluno il 23 settembre 1964 e vive a Moruzzo (UD). Dal 25 marzo 2012 è direttore del Messaggero Veneto di Udine e Pordenone. Nel 2014 ne lascia la direzione temporaneamente e va a dirigere Il Tirreno di Livorno. Nel 2016 rientra a Udine per dirigere nuovamente il Messaggero Veneto. Precedentemente, sotto la direzione di Giorgio Lago è collaboratore del Gazzettino sino al 1990 quando, al termine di un contratto di sostituzione nella redazione di Belluno, viene assunto come praticante dalla neonata Gazzetta delle Dolomiti dell’editore Edoardo Longarini. Divenuto professionista nel 1992, subito dopo l'esame di Stato passa nel maggio dello stesso anno alla Cronaca di Verona, diretta da Paolo Pagliaro. Ricopre l'incarico di vicecaposervizio della redazione Provincia e diviene poi caposervizio della cronaca cittadina sotto la direzione Brugnoli sino al settembre 1994 quando lascia Verona per andare a Bolzano al Mattino dell’Alto Adige, con il ruolo di caporedattore (direttore Giampaolo Visetti). Rimane a Bolzano sino al 1997, poi si dimette per assumere l’incarico di caporedattore della redazione trentina dell’Alto Adige, sotto la direzione di Fabio Barbieri. Nell’agosto 1997 segue a Padova Barbieri, assumendo l’incarico di vicedirettore del Mattino di Padova. Incarico cui, nel 2000, viene aggiunta la vicedirezione della Tribuna di Treviso, sino alla nomina del nuovo vicedirettore Alessandro Moser. Nel maggio 2000 diviene condirettore de Il Mattino di Padova, con ruolo di coordinatore delle testate a esso collegate: La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia e Mestre. Dirige Il Mattino di Padova dal giugno 2005 fino al marzo 2012. Da fine 2011 a marzo 2012 è anche direttore del Corriere delle Alpi di Belluno. Dal 14 gennaio 2021 Omar Monestier, oltre al Messaggero Veneto, dirige anche Il Piccolo di Trieste.