Performance 2: Purple Usurper – Cemento - Survivante | 8 ottobre, ore 17.30
Informazioni sull'evento
Descrizione
La performance fa parte di IN/FINITO | Un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici nell'ambito della settimana di EnERgie Diffuse, la campagna promossa dalla Regione Emilia-Romagna in occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale.
PURPLE USURPER
Coreografia Philippe Kratz
Musica Inga Copeland (Faith OG X //Advice to young girls ft. Actress)
Interprete Arianna Kob
L’interprete stessa è l’ispiratrice e il soggetto di questo assolo. Arianna è la più giovane delle mie colleghe e comincia a costruirsi la sua carriera in un momento in cui i vari movimenti sociali femministi, come lo statunitense “time’s up”, sono più presenti che mai, pur essendo ribellioni in corso da secoli. Il titolo “Purple Usurper” (l’usurpatrice in viola) fa riferimento alla volontà di abolizione del patriarcato e anche al colore che, dalle suffragiste in poi, rappresenta questa causa.
Nella performance l’interprete interagisce con uno strumento attraverso il quale riesce a guadagnare l’altezza, a misurare la sua forza fisica e la sua destrezza. Inoltre ne fa uso per entrare in contatto con chi la guarda, come se questo oggetto le desse un determinato ruolo a livello sociale, professionale o spirituale. Con questo oggetto riesce a rapportarsi con il mondo che la circonda in modo schietto e tuttavia sensibile. (Philippe Kratz)
CEMENTO
Coreografia Roberto Tedesco
Musica Wolfgang Amadeus Mozart (Piano Sonata No. 12 in F, K. 332: 2. Adagio)
Interprete Serena Vinzio
Rivoluzioni, ribellioni, cambiamenti, utopie.
Tutto da un punto di vista strettamente emotivo.
La domanda è: cosa può provocare ad una singola persona una possibile rivoluzione o un importante cambiamento?
Una donna e un oggetto: un secchio.
Cos’è il secchio? È un contenitore ma anche una sorta di sfera di cristallo: all’interno c'è il futuro, il cambiamento. (Roberto Tedesco)
SURVIVANTE
Coreografia Damiano Artale
Musica Etta Jones (Yes Sir That’s My Baby )
Interprete Ivana Mastroviti
Forte, presente, sicura.
La Donna pioniera dell’inizio del secolo scorso, fiera, caparbia, pronta a tutto per essere accettata in un mondo dominato dalla misoginia.
Innamorata della vita e di un uomo che non sempre è disposto a vederla come lei è e come merita di essere vista.
Femminista, anarchica che chiede solo di essere Libera, di lavorare, di studiare, di seguire la vita che lei ha scelto di vivere. (Damiano Artale)
Il progetto mette a confronto la dimensione effimera per definizione del movimento danzato con la fissità della sua rappresentazione fotografica che coglie per sempre un singolo istante. Due diversi modi di pensare il corpo, di metterlo in dialogo non solo con lo spazio e il tempo, ma anche con l’occhio dello spettatore.
Un singolo frame di danza in quest’ottica ha una risonanza al tempo stesso finita e infinita.
Nella prima parte del progetto, sei giovanissimi coreografi hanno creato delle micro-performance per singolo danzatore che sono state eseguite in alcuni spazi suggestivi della zona universitaria di Bologna e fotografate dai fotografi dell’Associazione Terzo Tropico (Ivano Adversi, Pino Ninfa), Spazio Labò (Roberto Alfano, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia, Carlo Favero).
L’8 e il 9 ottobre (dalle 17 alle 20) nella Sala di Ulisse dell’Accademia delle Scienze, verranno eseguite 2 performance da circa 18 minuti ciascuna: ogni performance è composta da tre coreografie distinte eseguite ognuna da un danzatore e avrà come cornice le videoproiezioni delle foto scattate nella prima fase del progetto.