OSSERVO L'ALTRO, DUNQUE APPRENDO Dialogo tra le Neuroscienze e l’esperienza...
Informazioni sull'evento
Descrizione
Il CENTRO NASCITA MONTESSORI, in collaborazione con RETE KOINE' e con il patrocinio del Comune di Roma presenta:
Convegno Nazionale
OSSERVO L’ALTRO, DUNQUE APPRENDO
Dialogo tra le neuroscienze e l’esperienza del Centro Nascita Montessori
Descrizione del Convegno
L’obiettivo del Convegno è quello di allargare la conoscenza e il dibattito sulla connessione tra l’intuizione di Maria Montessori espressa, in maniera quasi profetica nella “Mente assorbente” del neonato e del bambino nei primi anni, e i concetti, oggi sostenuti dalle neuroscienze, sulla struttura e sul funzionamento del cervello e sui processi di apprendimento.
Il Convegno è gratuito ed rivolto a Pedagogisti, Psicologi, Gemitori, Educatori, Insegnanti e Pediatri.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
9,00 - 9,30 Registrazione dei partecipanti
9,30 - 9,45 Saluti istituzionali.
9,45 - 10,00 Introduzione al Convegno.
Franco De Luca, Presidente del CNM
Elena Gatteschi Vicepresidente Koinè
10,00 - 10,15 “Onore al potere del bambino piccolo”
Grazia Honegger Fresco (in collegamento skype)
10.15 – 10,45 “Afferrare con la mano, afferrare con la mente”
Leonardo Fogassi
10,45 – 11,15 “Osservare il bambino che osserva”
Maria Giovanna Iavicoli
11,15 – 11,45 Coffee break
11,45 – 12,15 “II movimento e la costruzione della mente”
Alberto Oliverio
12,15 – 12,45 “La forza dell'infanzia tra Montessori e le neuroscienze”.
Raniero Regni
12,45 – 13,30 Domande e conclusioni
ABSTRACT DEGLI INTERVENTI
Afferrare con la mano, afferrare con la mente
Leonardo Fogassi – Università di Parma
L’'importanza del movimento per la formazione della mente non è solo una questione di saper legger, scrivere o ragionare. L'intelligenza si dispiega in tutto il suo potenziale quando si utilizzano le proprie capacità, comprese quelle motorie, che sono un rinforzo per la conoscenza. Le corrispondenze più stringenti fra le neuroscienze e la pedagogia montessoriana sono nell'importanza del movimento per formare la mente: "Ciò porta a pensare che nell'educazione dei bambini, l'aspetto del movimento sia da promuovere, cosa che si fa fino dal nido e dalla scuola dell'infanzia, mentre già alle elementari si predilige l'apprendimento per ascolto e rielaborazione razionale: si dovrebbe studiare un programma ad hoc per introdurre questi cambiamenti nell'intero percorso scolastico".
Il movimento e la costruzione della mente
Alberto Oliverio - Sapienza Università di Roma
Una migliore conoscenza di come funziona il nostro cervello e delle caratteristiche del suo sviluppo può fare in modo che la pedagogia si agganci a nuove conoscenze concrete, a una neuro pedagogia che tenga conto del ruolo fondamentale delle esperienze sensoriali e motorie nel corso della prima infanzia.
La separazione tra funzioni sensorimotorie e cognitive è spesso una semplificazione. I movimenti muscolari, alla base di complesse memorie procedurali e automatismi, rappresentano infatti i mattoni su cui vengono edificate un insieme di vaste capacità mentali. Il lattante apprende gradualmente dalla logica interna dei movimenti e delle azioni i principi di sequenzialità e di causalità, essenziali per strutturare il linguaggio, per produrre movimenti fonatori congrui, per ordinare le parole secondo una progressione “logica”, simile appunto a quei movimenti che ha realizzato o che ha visto realizzare precocemente intorno a sé o a quelli che servono nella comunicazione gestuale.
Per fare esperienze significative è necessario selezionare alcuni tra i tanti stimoli che bombardano la nostra mente, in particolare la mente di un bambino piccolo, aperta a ogni cambiamento e a ogni nuova sensazione. Questo processo di selezione di alcuni stimoli rispetto ad altri implica un’attenzione selettiva, una capacità che matura lentamente e passa da una manciata di secondi, nelle prime settimane e mesi di vita, a tempi progressivamente più lunghi. Il Nido, la scuola dell’infanzia e quella primaria devono tenere in maggior conto l’attività fisica dei piccoli, un’attività che migliora le funzioni cognitive, potenzia la plasticità cerebrale e rappresenta un meccanismo di compenso per eventuali traumi psichici e fattori stressanti.
Osservare il bambino che osserva
Maria Giovanna Iavicoli – Centro Nascita Montessori
Il periodo zero-tre anni ha caratteristiche sue proprie, diversissime da quelle successive in quanto a ritmi, interessi, modi di agire, periodi sensitivi, desideri, capacità di assorbimento e altro ancora. La specificità della pedagogia del Centro Nascita Montessori affonda nel pensiero di M. Montessori, arricchito delle successive ricerche, conoscenze ed esperienze accumulate attorno allo sviluppo del bambino piccolo, ai suoi bisogni di essere riconosciuto nelle sue competenze, di essere ascoltato e compreso fin dalle sue prime forme di comunicazioni pre-verbali, di essere protetto e sostenuto nella costruzione della sua identità unica e originale, di essere rispettato nei suoi tempi e ritmi di crescita evitando l’incalzare di spinte o di stimolazioni esterne eccessive o troppo precoci. L’analisi dei movimenti dei bambini ci fa chiaramente capire che la su aspecifica modalità di apprendimento si basa su sequenze di azioni, il bambino osserva l’adulto, il suo coetaneo e apprende. Ne consegue che l’adulto ha un ruolo fondamentale nell’organizzazione degli ambienti e dei materiali che consentono al bambino di sentirsi sicuro di poter esplorare nuovi mondi, nuove esperienze e nel suo relazionarsi a lui fatto di gesti lenti e chiari.
La forza dell'infanzia tra Montessori e le neuroscienze.
Raniero Regni – Università LUMSA di Roma
Attualmente le osservazioni montessoriane espresse in modo semplice, lungimirante e audace, ricevono conferme da svariate ricerche in ambito educativo, psicologico, antropologico, ecologico e recentemente anche neuro scientifico. Attualmente sappiamo, grazie alle neuroscienze, che l’acquisizione delle conoscenze avviene attraverso la relazione mente-corpo. Scoperta “preannunciata” da M. Montessori, la quale, ne Il segreto dell’infanzia, dichiara che il movimento è alla base della costruzione della psiche. Il bambino costruisce la propria intelligenza e personalità grazie alle energie sensitive che lo guidano. Per tali ragioni, al fine di dare l’opportunità al bambino di vivere l’apprendimento in modo globale, è basilare che l’insegnante sia disposto a coltivare il proprio “sguardo corporeo” sui processi di apprendimento per i quali si pone da “facilitatore”, implementando una didattica capace di “dare corpo” al sapere.
Pagina dell'evento: http://convegnonazionaleroma.centronascitamontessori.it