OFF ensemble alla Scuola della Carità

Programma:

Pauline Oliveros (1932 - 2016), The Single Stroke Roll Meditation (1988)

John Cage (1912 - 1992), Three2 (1992)

Matthias Spahlinger (1944), off (1993/2011)

“Se il cambiamento non avviene nel pensiero e non avviene nella musica, allora non avviene da nessuna parte”. È questa riflessione a fare da filo conduttore del prossimo concerto organizzato dall’associazione padovana Taverna Maderna, previsto per martedì 12 luglio alle 20.45 nella bella cornice della Scuola della Carità in via S. Francesco. In occasione di quest’evento l’OFF ensemble, nella forma semplicissima di un sestetto di rullanti, presenterà tre brani che riflettono sui diversi modi della pratica musicale collettiva presente e futura e sulle sue implicazioni utopiche e politiche. Accanto a un brano del compositore tedesco Matthias Spahlinger sono in programma composizioni di due degli autori più influenti sul mondo della performance musicale contemporanea: John Cage e Pauline Oliveros.

Come avviene in altre opere della compositrce e teorica musicale statunitense, al centro di The Single Stroke Roll Meditation di Pauline Oliveros c’è un ascolto intenso che si traduce in consapevolezza del suono e, allo stesso tempo, del proprio stato interiore. In questo brano in forma aperta l’autrice chiede ai musicisti di «immaginare tutti i suoi possibili», e di terminare la performance quando «la mente inizia a vagare»: un esercizio unico di concentrazione su di sé e sul rapporto tra il proprio suono e quello dell’ensemble-comunità.

Un simile stato mentale può stimolare il brano Three di John Cage, che appartiene alla serie dei «number pieces» a cui Cage si dedicò alla fine della sua vita. All’ascoltatore e all’ascoltatrice è qui lasciato il compito di identificare, connettere e dotare di significato i suoni, organizzati in dieci «parentesi temporali» dai contorni flessibili. Un’operazione che non può prescindere dalle circostanze temporali, sociali, politiche: perché l’ascolto esiste solo in forma situata.

Da considerazioni affini prende le mosse off, il lavoro di Matthias Spahlinger da cui prende il nome l’ensemble: un brano che vuole «smantellare le gerarchie», musicali e sociali, promuovendo la modulazione «dal basso» del materiale musicale di base. Come spiega l’autore, il materiale viene qui «radicalmente ridotto» per lasciare spazio alle «decisioni più semplici, come la scelta tra il suono e il silenzio, l’inspirazione e l’espirazione, la sincronicità e la non-sicronicità». Un processo che porta a una sorta di «critica del capolavoro» in favore di un’utopica e futuribile «emancipazione da un sistema di relazioni culturalmente predeterminato».