MI-LU#07 CAVERSACCIO > MERIDE

Campate altissime con volte e occhi di alleggerimento, stazioni con linguaggio edilizio ricercato, binari e traversine segnati dal tempo: l'ingegneria postunitaria risponde con eleganza ed efficienza ai nuovi bisogni di scambio e trasporto. Ora ci troviamo a camminare sul sedime ferroviario abbandonato, tra boschi e torrenti della valle del Lanza, con un sorriso che rimanda l’immaginario alle suole bucate, al bastone e al sacco di tela sulle spalle. Sino al confine dove un cancello segna prospettive e strategie diversificate tra le due nazioni. Da una parte si seccano i rami ferroviari, dall’altro si innervano nuovi collegamenti tra Cantoni e hub aeroportuali. Da una parte nasce (e muore) il distretto della fashion valley suggerita dalle competenze storiche dell’altra parte: paradigmi che si inseguono, fiscalità agevolate, ricchezze che si travasano. Un semplice confine, un cancello aperto in ferro posto al termine di un bosco, ci proietta al bagliore delle strategie economiche, dinamiche, della globalizzazione. E noi, lenti, verso il monastero di Sant’Antonio Abate a Genesterio che diventa porta verso la terra dei grandi architetti.

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In questo inedito itinerario adottiamo un albero come guida. Sì, un albero che diviene narratore del paesaggio e che, contro la gravità, ci permette di risalire la storia di un’asta, l’Olona, che insieme al Bozzente, Lura e lanza hanno dispiegato il terreno fertile e le infinite relazioni e fatto ricca questa porzione della Lombardia e la città di Milano.

Un albero sradicato sul monte dedicato a Stella e che mostra, e trattiene tenacemente la memoria: i mattoni e le piastrelle delle macerie della guerra. Insinuato in una crepa di un muro in cemento armato di una fabbrica abbandonata dove buttiamo l’occhio e percepiamo l’odore acre di lubrificante esausto. O posto in precario equilibrio sul declivio del paleoalveo con una chioma troppo folta per l’esile tronco che la regge; che da ombra e frutti al fianco del mulino che ancora oggi sfrutta l’acqua del fiume per macinare farine pregiate. Che con il tronco secolare segna un confine, tra proprietà, tra regioni e Stati: un segno molto più convincente di una pietra miliare o di una stanca segnaletica. Che nasconde, con le sue foglie, l'ennesima villetta o che accompagna l’ingresso a un centro commerciale. Che con la sua ombra ci permette il riposo mirando sotto di noi il lago. E sullo sfondo Lugano.

MI-LU è una concatenazione nel paesaggio per riconoscere le implicazioni culturali, identitarie, ecologiche, sociali ed economiche di questa parte di territorio.

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guida & interprete: Gianluca Migliavacca / Carmelo Vanadia

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Ritrovo dei partecipanti:

• ore 9.10 presso il municipio di Caversaccio
• disponibili linee R22 e RE1 di Trenord per Malnate e bus pubblico

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inizio: Caversaccio

itinerario: ex ferrovia della Valmorea, grotto S.ta Margherita, Genesterio, Mendrisio, Fox Town

fine: Meride (CH) - disponibile bus pubblico per la stazione di Mendrisio e linea RE80 di Trenord

Chiavi interpretative: ex ferrovie... per alcuni: strategiche! - chiese & maestri di architettura - mare, ghiacci & cultura di Golasecca - confine, frontiere & frontalieri - Lanza, fashion valley - l'officina dell'architettura - fox town: tra non luoghi e iperluoghi - grotti, fossili & vino

• previsto pranzo con propri viveri

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dati tecnici & info

• 19 km
• dislivello salita: 365 m
• dislivello discesa: 195 m
• ore di cammino: 05.30 (escluse le soste)
• fine prevista dell’esperienza: ore 17.30 (circa)
• valutazione: facile - medio

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cosa portare

• zaino di giornata (24 lt)
• scarpe comode
• abbigliamento comodo (a strati, anche caldi)
• guscio impremeabile (in caso di pioggia porta ombrellino)
• cappello & guanti
• pila frontale
• borraccia / termos
• snack energetici - pranzo al sacco con propri viveri

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