L'università oltre l'emergenza
Informazioni sull'evento
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Nel quadro dei cambiamenti socio-economici con cui si confronta l’Università della conoscenza nell’era globale e iper-tecnologica si afferma l’idea di una formazione continua, lungo tutto l’arco della vita, che modifica radicalmente la popolazione studentesca e il suo modo di pensare, investire e accedere alla formazione superiore, confrontandosi al contempo con le sfide poste dall’evoluzione del digitale e dalle sue applicazioni nell’education. Oggi più che mai, anche a seguito della pandemia globale, è evidente il ruolo strategico dell’educazione, non solo ai fini della produzione di nuova conoscenza strategica, per intervenire con competenza nella risoluzione di problemi complessi che necessitano di essere gestiti con un approccio sistemico e multidisciplinare ma anche, e soprattutto, perché si rivela il miglior investimento per promuovere l’educazione alla cura del sé, dell'ambiente e del bene comune. L’università si trova da anni al centro di una crisi di sistema e di conoscenza legata alle difficoltà del mutamento che interessa il sistema accademico nel passaggio da quella prospettiva auto-referenziale e chiusa, espressa dall’immagine della “torre d’avorio” ad una che sia capace di stabilire nuove modalità di relazione con il più ampio sistema sociale da cui trae risorse, legittimità e stimoli per l’innovazione. Relazione che va giocata non banalmente in termini adattivi rispetto ai bisogni formativi rilevati (cosa del resto assai complessa) ma in quella logica proattiva di innovazione e sviluppo che può affermarsi solo se, e dove, tutte le componenti del triangolo della conoscenza (istruzione, ricerca e innovazione) trovano unospazio dove sperimentare nuove reciproche fertilizzazioni. Questo cambiamento di prospettiva si svolge all’interno di un nuovo clima culturale che riconosce l’università come organizzazione complessa a cui è richiesto di costruire, dal di dentro, nuovi modelli di direzione e di management, capaci di valorizzare cooperazione, creatività e interdisciplinarità, spingendo i tradizionali modelli organizzativi di tipo tradizionale e verticistico a trovare nuove forme di auto-governo, capaci sia di valorizzare le differenze generazionali e di genere, tenute ai margini dei tavoli decisionali, sia di interpretare in una logica di governance multi stakeholders la ineludibile coppia autonomia-accountability. A fronte di queste premesse, l’obiettivo della Tavola Rotonda è quello di prospettare l’università post Covid-19.
Cosa possiamo apprendere dall’esperienza dell’emergenza?
Come possiamo ‘traghettare’ l’innovazione, sempre attesa e mai del tutto realizzata?
Come costruire relazioni virtuose tra centro e territori nel quadro della valorizzazione tanto dei sistemi di autonomia quanto di un comune e condiviso framework culturale?
Apertura e conclusioni
Stefania Capogna, Link Campus University
Moderatore:
SILVIA CRISTOFORI (Digital Technologies Education& Society )
RELATORI:
MARIA FRANCESCA RENZI (Dipartimento Economia Aziendale Roma Tre )
ALESSANDRO FIGUS (International Institute of Management, Chisinau – Moldova )
Zhubanov Regional State University, Aktobe – Kazakistan
ALESSANDRO RUGGIERI (Università della Tuscia )
LUCA LANTERNO
CIMEA
Segreteria organizzativa:
ROSA EMILIA GIANCOLA