I ragni sono spesso visti con senso di disgusto o paura, ma la loro capacità di produrre seta e costruire ragnatele hanno affascinato gli intellettuali di ogni epoca. Per questo motivo, dallo suscitare l’interesse degli antichi filosofi sino a stimolare la fantasia dei moderni scienzati, le sete di ragno hanno sempre fatto parte della nostra cultura e sviluppo scientifico/tecnologico.
L’effetto “wow” che i ragni e le loro sete suscitano è sicuramente anche causato dalle ingegnose modalità con cui questi animali usano questo materiale a base di proteine, al fine di risolvere le sfide imposte dalla selezione naturale. Come fanno i ragni a sollevare prede che sono mille volte più pesanti di loro? Come fanno i ragni a volare? Come fanno i ragni a costruire ragnatele capaci di fermare anche piccoli uccelli?
La ragione primaria è che la natura ha progettato la seta di ragno affinchè essa abbia proprietà meccaniche e biologiche eccezionali, ragione per cui questo materiale è correntemente studiato per lo sviluppo di diverse tecnologie, dal campo biomedicale sino all’industria tessile.
Questo intervento si pone l’obiettivo di celebrare e far scoprire gli infiniti potenziali risvolti scientifico/tecnologici e culturali che le sete di ragno ci permettono di raggiungere.
Gabriele Greco
Gabriele è un ricercatore in meccanica, biomeccanica e biomimetca alla “Swedish University of Agricultural Sciences” (Svezia). I temi della ricerca di Gabriele coprono i ragni e la loro seta, argomenti che da sempre lui considera hobby. La sua forte passione per i ragni lo ha condotto a fondare l’Associazione Italiana di Aracnologia – Aracnofilia – dove ricopre il ruolo di vicepresidente.