L"anomalia femminile" e la capacità di accogliere l'inatteso
Informazioni sull'evento
Descrizione
Ospiti: Francesco Stoppa
Intervista: Adriana Lorenzi, Scrittrice e Critica letteraria Formatrice nell’ambito della scrittura autobiografica Docente di “Tecniche di scrittura” Facoltà di Scienze della Formazione Bergamo e Bologna
Parlare della donna significa spesso, oggi, soffermarsi sulle discriminazioni cui va incontro, sulla necessità di fare altri passi importanti nel campo dell’uguaglianza con l’uomo, sulla preoccupazione per l’escalation della violenza di genere. Molto cammino ci aspetta ancora, ma un aiuto prezioso può arrivarci da una strada finora poco percorsa, che supera gli stereotipi dei luoghi comuni e rovescia i termini della questione: non si tratta di promuovere la rincorsa della donna a essere "come l’uomo", ma di evocare l’identità femminile come risorsa anche per l’uomo e per la società. Partendo dalla teoria psicoanalitica della donna come portatrice di un’apertura che crea varchi nella realtà ordinata e regolata dallo sguardo maschile, Francesco Stoppa, autore del libro “La costola perduta. Le risorse del femminile e la costruzione dell'umano” (Vita e Pensiero), costruisce un’originale riflessione su come l’"anomalia" femminile, con la sua capacità di accogliere l’inatteso, di tracciare solchi e aprire spazi di incontro, possa rappresentare un modello diverso di approccio alla vita e di costruzione dei legami.
FRANCESCO STOPPA, ANALISTA, LAVORA PRESSO IL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DI PORDENONE, CITTÀ DOVE COORDINA IL PROGETTO DI COMUNITÀ «GENIUS LOCI». MEMBRO DELLA SCUOLA DI PSICOANALISI DEI FORUM DEL CAMPO LACANIANO, È DOCENTE DELL’ISTITUTO ICLES PER LA FORMAZIONE DEGLI PSICOTERAPEUTI E REDATTORE DELLA RIVISTA «L’IPPOGRIFO».
Si ringrazia: Museo delle Storie di Bergamo