La Porta della morte di San Pietro, diaframma magico tra arte e fede
Informazioni sull'evento
Descrizione
Ospiti: Micol Forti
Introduce: Don Giuliano Zanchi, Segretario Generale Fondazione A. Bernareggi e Presidente del Comitato Scientifico di Bergamo Festival FARE LA PACE
Nel 1958 lo scultore Giacomo Manzù viene chiamato a Roma per eseguire il ritratto del nuovo Papa, Giovanni XXIII. Tra i due, entrambi bergamaschi, nasce un rapporto di grande stima e reciproco affetto. In virtù di questa speciale amicizia all'artista viene concesso di modificare la decorazione di una delle Porte della Basilica di San Pietro in Vaticano. Il tema inizialmente scelto, “Il trionfo dei santi e dei martiri della Chiesa” di difficile sviluppo per lo scultore, viene quindi scartato per sviluppare invece il tema della morte. Sono anni molto intensi nel dialogo tra arte e fede, e Manzù diventa uno degli interlocutori principali del rinnovamento artistico auspicato dal Concilio Vaticano II. In quest’opera il tema della morte esprime tutto il suo significato terreno: a fianco dei soggetti sacri tradizionali, come la Morte di Cristo, l’artista inserisce episodi non più riferiti alla sola cristianità ma universali, come la Morte per violenza, la Morte nello spazio e la Morte sulla terra.
MICOL FORTI, STUDIOSA DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, DIRIGE LA COLLEZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA DEI MUSEI VATICANI.
In collaborazione con Accademia Carrara di Bergamo e Musei Vaticani