
Pannello azioni
La legge sul commercio di armi in Europa: modelli prassi e criticità
La legge sul Commercio di armi in Europa: modelli prassi e criticità
Quando e dove
Data e ora
ven 3 mar 2023 11:00 - 13:00 CET
Località
Parlamento europeo ufficio in Italia - Sala delle Bandiere, Via Quattro Novembre, 149 149 Via Quattro Novembre 00187 Roma Italy
Informazioni sull'evento
"La legge sul commercio di armi in Europa: modelli prassi e criticità"
3 marzo 2023 11 -13, Sala delle Bandiere, Via Quattro Novembre, 149, Roma
Nel 2008 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato la posizione comune 2008/944/PESC (PC), che stabilisce norme comuni per coordinare il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari, riformulando il Codice di condotta dell'UE sulle esportazioni di armi del 1998. Il commercio di armi all’interno dell’UE, secondo il 23° rapporto sull’export di armi adottato dal Consiglio dell’Unione Europea, è ad oggi una componente importante dell’export di molti Paesi europei, basti pensare che nel 2020 oltre 30.000 licenze per l’esportazione di armi sono state rilasciate per un valore di quasi 167 miliardi di euro. L'Unione Europea rimane nel suo complesso un importante esportatore di attrezzature e tecnologia militari ma la competenza resta a livello nazionale dei singoli Stati membri. A livello internazionale, tutti gli Stati membri dell'UE hanno firmato e ratificato il trattato sul commercio delle armi, in vigore dal 24 dicembre 2014.
L’Italia ha da lungo tempo adottato una legge per il commercio di armi, la l. 185/90, che regola l’export militare e, fra le varie disposizioni, prevede che le aziende produttrici di armamenti chiedano al governo le autorizzazioni ad esportare e vieta di fornire armi in determinati casi specifici, fra cui in caso di violazioni dei diritti umani.
L'obiettivo del seminario è quello di analizzare i diversi modelli europei, ponendo in luce elementi critici e buone pratiche normative o di prassi, oltre a valutare le prospettive che un coordinamento europeo può dare per una maggiore armonizzazione della materia nel rispetto dei diritti umani.
Nel corso del panel saranno quindi analizzate le differenti visioni della società: il mondo accademico, quello delle organizzazioni della società civile, quello delle imprese e quello politico si porranno in dialogo fra loro per fare luce sulle diverse questioni che una materia così complessa presenta.
L'Osservatorio Diritti Umani del CeSPI è stato creato con l’obiettivo di creare una comunità di analisi e riflessione centrata sull’intreccio tra diritti umani e politica internazionale lungo tre direttrici di ricerca e di intervento. Il primo versante è quello costituito dall’analisi dei meccanismi internazionali di tutela dei diritti umani e del loro funzionamento in Italia. Il secondo versante riguarda l’impegno dell'Italia per una più forte tutela dei diritti umani nella società internazionale. Il terzo versante è quello della diffusione di una cultura dei diritti umani e della formazione di professionalità specifiche attraverso iniziative di approfondimento, divulgazione e formazione.
Tag
Info sull'organizzatore
Il CeSPI è un think tank indipendente e senza fini di lucro che svolge attività di ricerca e analisi policy oriented, consulenza, valutazione e formazione su numerosi temi rilevanti delle relazioni internazionali. Riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è membro di numerosi network internazionali.
Creato con l'obiettivo di promuovere una visione aperta e innovativa dei processi internazionali, il CeSPI coltiva da sempre uno sguardo a 360 gradi sul mondo, accompagnando all'analisi delle dinamiche che investono l'Europa, una costante attenzione alle realtà emergenti, ai processi di globalizzazione, alla cooperazione sovranazionale e multilaterale, alle politiche sostenibili, all’affermazione dei diritti.