La filosofia della "via di mezzo" tra India e Tibet
Informazioni sull'evento
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Nell’articolato panorama del buddhismo indiano nella sua fase māhāyanica, l’insegnamento di Nāgārjuna è stato salutato come “la seconda messa in moto della ruota del Dharma”, il ritorno alla fonte dell’insegnamento autentico, l’insegnamento della “via di mezzo”. L’intervento affronterà i nodi salienti della prospettiva nāgārjuniana per mostrare, nella sua opera, il nesso indistricabile che lega le nozioni di via di mezzo, co-originazione dipendente e vacuità, sullo sfondo di una dialettica decostruttiva e critica ordinata a una soteriologia. Nella seconda parte verranno ricostruiti alcuni degli snodi principali del dibattito tibetano sulla Via di Mezzo, con particolare enfasi sulla disputa intorno alla corretta misura dell’oggetto di negazione: di cosa esattamente sarebbero vuoti i fenomeni? Si vedrà altresì come tale questione abbia contribuito fortemente a determinare i confini dottrinali tra le diverse Scuole tibetane, modellando non soltanto differenti prospettive filosofiche, ma anche diversi approcci all’etica e alla pratica spirituale.