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KUM!LabFestival2022-CURA DEL SOGGETTO -Webserie"In famiglia all’improvviso"
PERSONA [mar-mer-gio | AULA DIDATTICA | target 14-18 anni]
Quando e dove
Data e ora
mar 11 ott 2022 15:00 - gio 13 ott 2022 20:00 CEST
Località
Mole Vanvitelliana 28 Banchina Giovanni da Chio 60121 Ancona Italy
Informazioni sull'evento
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PERSONA
Di questa vita che ne facciamo? Incontro fra psicoanalisi e medicina con proiezione della webserie “In famiglia all’improvviso”
CURA DEL SOGGETTO | Incontri - Target aperto a tutti
Di questa vita che ne facciamo? Incontro fra psicoanalisi e medicina con proiezione della webserie “In famiglia all’improvviso” con Christian Marazziti, regista di “In famiglia all’improvviso”
Marina Turaccio, psiconcologa
Rossana Berardi, Direttrice Clinica Oncologica Università Politecnica delle Marche, Ospedali Riuniti di Ancona
Micaela Ucchielli, psicoanalista SMaP
In collaborazione con ASUR / Smap
La questione sulla quale ci si interroga è: quando si può parlare effettivamente di fine vita? Una vita priva di desiderio è una vita ripetitiva e spenta, “L’infelicità è solo una cattiva abitudine”. I fotogrammi della serie “In Famiglia all’improvviso” del Regista Christian Marazziti promosso da MSD con il patrocinio delle Associazioni Salute Donna, Salute Uomo e Walce, illustrano magistralmente l’impatto che può avere una malattia non solo sul paziente ma sull’intero sistema familiare e sociale. Irrompe, spazza via le finte certezze, mette in discussione la verità del desiderio di ognuno di noi, dando la forza e il coraggio di ripartire da una nuova possibilità: la possibilità che offre la scienza e la possibilità che offre la vita. Non è la durata che rende vivi ma il senso. In questa ottica il laboratorio organizzato da SMaP (Società Marchigiana di Psicoanalisi) in collaborazione con ASUR Marche, ha lo scopo di far incontrare la medicina con la psicoanalisi su un tema traumatico e doloroso come quello del tumore o della recidiva. E’ un incontro che andrà a sottolineare l’apertura alla vita, cosi come la fiction mette bene in risalto, piuttosto che alla sua chiusura. Ci rivolgeremo ai giovani di 14-18 anni che frequentano le scuole superiori per ascoltare le loro testimonianze e guardare con i loro occhi.