#INVASIONIDIGITALI alla penisola di San Raineri, Messina
Informazioni sull'evento
Descrizione
La penisola di San Raineri è la zona falcata di Messina dalla quale la città trasse il proprio antico nome di Zancle.
Secondo la tradizione, nel XII secolo in quelle striscia di sabbia viveva Raineri, un monaco eremita che per voto ogni sera accendeva diversi fuochi sulla spiaggia per allertare i naviganti di passaggio. E proprio in ricordo di San Raineri i monaci basiliani del monastero di San Salvatore dei Greci costruirono una cappella nello stesso luogo dove poi fu eretta la lanterna del faro.
Fino al XV secolo, sulla sommità del campanile ardeva un braciere alimentato tutte le notti, unico punto di riferimento per chi attraversava lo Stretto di Messina, soprattutto nelle notti in cui vi erano correnti talmente forti da ispirare il mito dei due mostri marini Scilla e Cariddi.
Nei secoli la penisola fu utilizzata in modi diversi ed edificata e fortificata in base a essi. Nel 1555 il Senato affidò il nuovo progetto del faro a Giovannangelo Montorsoli, che ideò una torre a pianta quadrangolare, poggiata su forti mura alta oltre 25 metri. Nella seconda metà dell’Ottocento, quando fu aggiunto un torrione ottagonale, il faro arrivò all’altezza complessiva di 41 metri.
Nel 1857 la lanterna, prima di proprietà del Comune, passò sotto il controllo dei Borboni e poi, nel 1911, sotto il Servizio Fari della Marina Regia.
All’estremità della falce sorge il forte S. Salvatore, chiamato così perché in quell’area sorgeva il monastero del SS. Salvatore, convento basiliano la cui fondazione si attribuisce al Conte Ruggero nel 1086 che su quel luogo aveva trovato alcuni suoi partigiani uccisi. Il monastero attirò ben presto diversi monaci dediti allo studio e alla compilazione di testi sacri, classici e musicali (preziosi codici musicali greco-bizantini sono custoditi presso la Biblioteca Regionale di Messina).
Nella parte più estrema sorgeva la Torre di S. Anna che giocò un ruolo fondamentale durante l'assedio della città da parte degli Angioini nella guerra del Vespro (1282). In questi anni una grossa catena chiudeva il porto collegando la torre alle mura cittadine.
La costruzione del forte S. Salvatore fu il primo passo per la fortificazione di tutta la zona falcata, che è attualmente territorio militare. Ringraziamo pertanto la Marina Militare che ci ha concesso l’autorizzazione per visitarla, dimostrando grande disponibilità ed entusiasmo per le Invasioni Digitali quale occasione di condivisione e promozione del patrimonio storico-culturale della città di Messina.
Appuntamento alle 10:00 del 30 Aprile in Via Ranieri
Come raggiungere la base: http://bit.ly/1m0F9dM
I partecipanti sono invitati a invadere la penisola di San Raineri visitando il Forte S. Salvatore e il Faro del Montorsoli nella data e all'orario programmati, dotati di smartphone, macchina fotografica o videocamera, e a condividere la propria esperienza sui social media con gli hashtag ufficiali dell’invasione: #invasionidigitali, #invadizancle, #faromontorsoli, #fortesalvatore, #siciliainvasa2014, #idmessina, #igersmessina.
Ogni invasore digitale dovrà portare con sé un documento d'identità valido e compilerà un modulo di liberatoria d'uso dei dati personali. Consigliamo di indossare calzature comode.
Maggiori informazioni sul sito delle Invasioni Digitali.