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INDICA presenta: WE INSIST! FESTIVAL - Pipeline 9
INDICA presenta: WE INSIST! FESTIVAL - Pipeline 9
Quando e dove
Data e ora
Località
MO.CA 78 Via Moretto 25121 Brescia Italy
Mappa e indicazioni
Come arrivare
Politica di rimborso
Informazioni sull'evento
INDICA presenta: WE INSIST! FESTIVAL
📅 Sabato 19 febbraio
🎵 h 21 Pipeline 9
📍 Mo.Ca - via Moretto 78, Brescia
🎫 Ingresso:
5€ Intero
4€ Tesserati Jazz on the road
Gratuito per studenti iscritti a Università, Conservatorio, Scuole di Musica - sotto i 20 anni
Per info:
indica.container@gmail.com
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Pipeline 9
Tom Raworth: voce registrata
Gabriele Mitelli: pocket trumpet, cornet, genis
Sebi Tramontana: trombone
Giancarlo nino Locatelli: clarinetti
Alberto Braida: pianoforte
Gianmaria Aprile: chitarra, effetti, elettronica, carillon
Luca Tilli: violoncello
Andrea Grossi: contrabbasso
Cristiano Calcagnile: batteria, percussioni
Pipeline significa conduttura, ma anche (means to spread a rumor) di bocca in bocca. Può indicare un oleodotto così come, in informatica, un percorso di ricezione e elaborazione dati. In the pipeline vuol dire in cantiere, in arrivo, in corso di realizzazione. Seguendo oblique associazioni Locatelli associa il termine all’idioma giapponese Ishin-denshin: “ciò che la mente pensa, il cuore trasmette”, quindi alla comprensione silenziosa, alla comunicazione non verbale. Così come all’espressione face to face, faccia a faccia.
Il progetto Pipeline nasce da subito come ensemble mobile (Pipeline 3 & 5 “US” We Insist! Records) e come ottetto ha pubblicato Pipeline 8 “Prayer” (2018, We Insist! records), interamente dedicato alla musica di Lacy.
La formazione riunisce musicisti che da tempo collaborano fra loro e che provengono e operano in mondi musicali molto diversi: il jazz, la musica classica, l’improvvisazione radicale, il rock e l’ambient-noise sperimentale.
Attualmente il gruppo sta concretizzando un lavoro iniziato 25anni fa da Giancarlo nino Locatelli in compagnia di Tom Raworth (1938 - 2017).
A decent run, le ultime parole scritte sul suo sito da Tom Raworth, è diventato dopo alcune trasmutazioni il titolo definitivo del lavoro. Lavoro che nasce dal suono del testo letto dalla voce del suo autore, dall’indagine sul suono e sul rapporto fra i suoni, dalla sovrapposizione dei suoni, delle voci e dei piani sonori, come un desiderio di polifonia nello spazio, di polifonia di polifonie. Musica caratterizzata dal continuo cambiamento del punto di vista e dalla moltiplicazione dei punti di vista, prospetticamente rivolti all’infinitamente piccolo e all’infinitamente grande, al passato e al futuro.