Il mio pianto che non si vede
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Il mio pianto che non si vede

Da Liceo Luzzago

Panoramica

Tracce di una storia familiare tra Brescia e il Carso

Ci sono storie che non chiedono di essere raccontate: attendono.
Attendono il momento in cui qualcuno le trova, le riapre, le rilegge, e così tornano a vivere. Il progetto “IL MIO PIANTO CHE NON SI VEDE, Tracce di una storia familiare tra Brescia e il Carso” - realizzato grazie alla vittoria del concorso di Regione Lombardia “Viaggi della Memoria per la Scuola” (a.s. 2024/2025) e così intitolato dal verso della poesia Sono una creatura di Giuseppe Ungaretti - è nato esattamente così: da un cassetto aperto, da un fascio di lettere dimenticate, da una voce che non aveva smesso di parlare.

Quando una studentessa del Liceo Luzzago ha ritrovato le lettere del bisnonno Ettore, medico durante la Grande Guerra, la scuola si è fermata ad ascoltare. Non è stato “solo” un andare verso i luoghi della guerra: è stato un attraversare le domande dell’uomo. Chi siamo quando l’angoscia ci sfiora? Che cosa tiene insieme una vita quando tutto intorno si frantuma? Quale forza ci fa resistere?

IL MIO PIANTO CHE NON SI VEDE” è un progetto nato dal desiderio di riportare alla luce un frammento di vissuto familiare intrecciato con la grande storia del Novecento. Attraverso le lettere del Tenente Ettore e della sua amata Margherita, e quelle dei giovani Fabio e Aurelio, fratelli diciassettenni al tempo della loro caduta sul campo di battaglia - voci intime sopravvissute al frastuono della Prima Guerra Mondiale - gli studenti del Liceo Luzzago hanno intrapreso un viaggio di ricerca tra Brescia, Trieste, Gorizia e il Carso, trasformando quelle stesse lettere in racconto collettivo. Le parole, i luoghi, le immagini raccolte hanno dato vita a un documentario che unisce memoria, esperienza diretta e riflessione civile: un modo per comprendere il passato non solo con la mente, ma anche con il cuore, restituendogli spazio, voce e presenza.


Quella del 18 dicembre al MO.CA, non sarà una semplice proiezione. Sarà infatti questo: una proiezione all’aperto in una fredda sera alla soglia dell’inverno, perché i visitatori possano partecipare in prima persona a un’esperienza immersiva.

Il chiostro interno del MO.CA si trasformerà in luogo sospeso tra passato e presente: il respiro degli spettatori che si condensa in nuvole leggere attraversate dalla luce del video, i pensieri attraversati dalle voci della storia, a confondersi con quella stessa storia, divenendo parte della narrazione, memoria che si incarna e prende forma.

L’esperienza immersiva nasce qui: non solo un pubblico davanti a uno schermo, ma abitanti di un luogo che “costringe” a sentire sulla propria pelle e nel cuore la stessa rigidità dell’inverno - e del cuore - che teneva in ostaggio i soldati al fronte, quello stesso fronte che ha saputo generare pensieri fraterni e d’amore.


Le parole delle lettere di Ettore e Margherita, e quelle di Fabio e Aurelio - fragili, intime, tenaci - vibrano nel silenzio ovattato e raccontano del fare spazio alla luce in luoghi di tenebra. Così il pubblico non è più semplicemente spettatore di un documentario: diventa coprotagonista di un viaggio di memoria senza tempo, dove la narrazione familiare si fa narrazione collettiva, e dove il buio e il freddo di una sera che sa d’inverno sono luogo ideale in cui ciò che è importante chiede ancora di essere ascoltato, custodito, illuminato.


Al termine scambio di auguri con taglio panettone.


Evento organizzato dal Liceo Luzzago in collaborazione con MO.CA - Centro per le Nuove Culture e Viva Vittoria - OdV

Categoria: Arts, Other

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MO.CA - Centro per le Nuove Culture

78 Via Moretto

25121 Brescia Italy

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Liceo Luzzago

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dic 18, · 17:00 GMT+1