Nella celebre definizione contenuta in lettera al matematico tedesco Christian Goldbach, Leibniz esplicitò in modo mirabile quanto era stato intuito da secoli da predecessori come Platone, Pitagora, Cassiodoro, Agostino: Musica est exercitium arithmeticae occultum nescientis se numerare animi (La musica è un esercizio occulto dell’aritmetica, nel quale la mente non si rende conto di calcolare). Dalle teorie pitagoriche a quelle zarliniane, dal dibattito sulla divisione degli intervalli e sull’accordatura degli strumenti, che condusse al temperamento equabile di Andreas Werkmeister, alle ricerche più o meno empiriche nel campo dell’acustica che hanno dato origine e forma agli strumenti musicali e alla generazione elettronica del suono, tutto ci riporta a questa intima connessione tra suono, forma e numero, di cui il programma offre un breve excursus che, prendendo le mosse dal grande J.S. Bach e dalla sua opera più speculativa, giunge alle affascinanti operazioni compiute da grandi figure del minimalismo americano come Steve Reich e Terry Riley.