Da Metropolis di Fritz Lang (1927) e le tre Leggi della Robotica di Isaac Asimov (1942) passando per C-3PO e R2-D2 di Star Wars (1977) e Terminator (1984), fino ad arrivare al più recente WALL-E (2008), la cultura popolare da decenni ci offre un’immagine decisamente variegata di cosa sia un robot. Che si tratti di libri o film, spesso fra le varie descrizioni esiste un comune denominatore: un robot è una macchina umanizzata, nell’aspetto e nei comportamenti. Non solo possiede due occhi e due mani, parla e si muove, ma pare anche capace di provare sentimenti e di agire secondo la sua volontà. Un caso eclatante, e reale, di umanizzazione è rappresentato dal robot umanoide Sophia, che nel 2017 è stato il primo robot a ricevere lo status di persona (e di conseguenza la cittadinanza) in Arabia Saudita.
Ma è davvero così? Quanto sono “umane” le macchine che ci circondano? Perché parliamo con Alexa, chiediamo consiglio a Siri, ci arrabbiamo con Google Home se non esegue immediatamente i nostri ordini? Perché proviamo dolore se un robot viene picchiato o danneggiato? E soprattutto, perché è importante conoscere la risposta a queste domande?
Insieme, cercheremo di capire quali sono le caratteristiche dei robot, e perché ogni persona interagisce con loro in maniera diversa rispetto ad un’altra. Proveremo a identificare e decostruire alcuni falsi miti sui robot, discutendo di eventuali vantaggi e svantaggi che porta con sé la presenza sempre più massiccia di robot nei nostri spazi sociali. In poche parole, cercheremo di capire cosa è un robot, a cosa serve, cosa sa fare e cosa non sa (ancora?) fare.
Età consigliata: 16+
Durata: 40 minuti
Requisiti: Nessuno
Dove: Sala conferenze - Stazione Leopolda
A cura di: Cecilia Roselli e Nicola Zagni del RobotiCSS Lab, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca (Milano, Italia)