Atroce Natale - voce ai racconti di Dino Buzzati

Da un’idea di Arianna Piazza e Alessia Valfrè

Dino Buzzati non celebrava il Natale. Non faceva l’albero né il presepio. Non comprendeva (e non amava) quella tradizione, con tutte le sue decorazioni luccicanti, i biglietti d’auguri e l’ingombrante consumismo che lo accompagna. Sebbene per lui il 25 dicembre fosse un giorno come tanti altri, come scrittore e giornalista era attratto da questa festa così bizzarra, tanto da dedicarle, con regolarità quasi chirurgica, riflessioni, racconti e poesie, pubblicati nelle pagine dei giornali per cui lavorava.

Oggi possediamo una raccolta di articoli, commenti e narrazioni che, con il loro sguardo critico, rivelano situazioni sociali paradossali e raccontano frammenti di vita dolci-amari, attraverso i quali l’autore ci invita a riflettere su questo fenomeno singolare che è il Natale, con tutti i suoi paradossi e le sue ipocrisie.

Buzzati ci chiama, ci parla, scuote le nostre certezze, sfidandoci a riconsiderare la nostra visione della realtà. Con delicatezza, ci suggerisce un sentiero per tornare a difendere il “fantastico”: quell’illusione che, una volta adulti, chiamiamo favola, e che, con incoscienza, siamo pronti a distruggere, senza renderci conto che così facendo ci sbarazzeremmo di una parte essenziale di noi stessi.

Da un’idea di Arianna Piazza e Alessia Valfrè che, ammaliate e affascinate dai racconti buzzatiani, hanno avvertito un’immediata risonanza e il desiderio di dare nuova vita a questi scritti
Così, come in un “tableau vivant”, prende forma uno spettacolo dove le parole dello scrittore novecentesco, preservate intatte, si intrecciano con il mondo creativo di due giovani artiste che scelgono di farle risuonare sulla scena attraverso la loro interpretazione e sensibilità.