A[1]BIT _ Fermignano

5 maggio | Fermignano | replice alle ore 10.30 e 12.00

Punto di ritrovo: Pro-Loco Fermignano

A[1]BIT

Regia e coreografia: Lara Guidetti

Assistente alla coreografia: Matteo Sacco

Testi e voce: Marcello Gori

Interpreti: Sofia Casprini, Luis Fernando Colombo, Gioele Cosentino, Francesca Lastella, Matteo Sacco.

Musica: 1-Bit Symphony di Tristan Perich

Produzione: Sanpapié, in collaborazione con MILANoLTRE Festival,Festival Exister, DANCEHAUSpiù

Spettacolo selezionato da NEXT ed. 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo

A[1]BIT è un progetto site specific nato con l’intento di non essere mai davvero ripetibile da una piazza all’altra perché ogni volta rinasce nell’identità e nella natura del luogo che lo ospita. Concretamente questo significa che la rappresentazione della performance richiede un tempo di preparazione e riscrittura originale, sia testuale che coreografica, agito sartorialmente sullo spazio in questione.

Si parte con uno o più sopralluoghi nello spazio, dove si studia il percorso che il pubblico e i danzatori condivideranno. Questo percorso verrà poi temporizzato e, attraverso registrazioni binaurali effettuate rigorosamente in loco, sonorizzato. L’aspetto fondamentale di questa prima parte è quello di entrare in connessione con il luogo: la sua storia, i suoi segreti, i personaggi che lo abitano o lo hanno abitato, l’uso pubblico che ne viene fatto e possibilmente le persone che ci vivono. Dalla raccolta di questo materiale viene prodotto il testo che, registrato da una voce off e unito al sound designing, apre la performance. La domanda che portiamo nello spazio è legata al tema della trasformazione: come il luogo, la sua funzione, il suo uso è mutato nel tempo e in relazione con la comunità? I danzatori, nella prima parte del lavoro non sono riconoscibili come performer: sono spesso tra il pubblico o a vista degli spettatori che non li percepiscono su un piano differente dal loro. All’attacco della sinfonia si apre la dimensione coreografica: non si tratta di materiale d’improvvisazione ma di una partitura scritta su musica e adattabile a contesti e dimensioni molto diverse da quelle consuete (muri, spiagge, parchi, metropolitane, piazze, giardini...) come se la realtà si aprisse e potessimo vedere le dinamiche tra gli elementi. Non c’è un luogo deputato e unico per l’azione danzata: anch’essa segue un percorso in trasformazione che coinvolge il pubblico attivamente spostandolo con sé, creando contatti e strutture spaziali comuni.